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LA VOCE DEMOCRATICA/maltrattamenti e malversazione all’interno dei canili comunali di Roma

cronaca

Da oggi venerdì 28 maggio in edicola a Roma e provincia all’interno del quindicinale LA VOCE DEMOCRATICA  un articolo/denuncia attinente alla gestione fallimentare dell’ AVCPP ( associazione volontari canile porta portese) responsabile dei maltrattamenti contro gli animali e dello sperpero di denaro pubblico relativi ai canili comunali di Roma.

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Clicca sulle immagini per ingrandirle:

Le tre immagini sintetizzano la drammatica storia conclusasi con la morte della matricola 1782-08  ( il suo vero nome era asten ). quando è entrato al canile comunale di Roma “la Muratella “ad ottobre 2008 si trovava in ottime condizioni e nel breve periodo di 6 mesi è deceduto agonizzante; la prima foto indica il suo ingresso, la seconda in preda a convulsioni e forti dolori morde la coperta, la terza immediatamente dopo la sua morte.

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la seconda e terza foto sono state scattate rischiando tantissimo perchè all’insaputa dei gestori e dirigenti avcpp. Malauguratamente non sono rari questi documenti comprovanti i casi di maltrattamento,  consegnati in modo confidenziale da  volontari che desiderano rimanere in  anonimato.

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L’INTERA SOCIETA’ CIVILE E’ INDIGNATA  DA QUESTE ATROCITA’ CHE NON POSSONO E NON  DEVONO PIU’ ACCADERE: FUORI LA AVCPP DALLA GESTIONE DEI CANILI !!!

From now on newsstands Friday, May 28, in Rome and province, within the democratic voice of the newspaper a story / complaint related to management of bankruptcy ‘AVCPP responsible for the mistreatment of animals and the waste of public money.

32 Responses to “LA VOCE DEMOCRATICA/maltrattamenti e malversazione all’interno dei canili comunali di Roma”

  1. maria cristina palla says:

    situazioni infelici,secondo me si dovvrebbero aplicare con piu’ severita’ le leggi correnti ,incrementare controlli sia amministrativi ,e anke alle strutture attraverso gli organi ke gia’ operano nel settore specifico zoofilia

  2. Fiorenza Tronelli says:

    Ma Santo cielo: BASTA mangiare sulla pelle delle creature che sono nei canili!!!

  3. Milk says:

    Veramente la gestione fallimentare è quella di Alemanno. Che ha tagliato fondi a tute le associazioni animaliste, ha portato i canili gestiti da Avcpp e tutti i rifugi di cani e gatti gestiti da altre associazioni a Roma al collasso, sta licenziando sempre più persone riducendo quindi il numero di lavoratori che si occuperanno del benessere di cani e gatti (con danno sia per le persone che perdono il lavoro che per gli animali).
    Tutte le storie contro Avcpp sono fumo negli occhi per coprire la vergognosa politica del comune di Roma. Ricordiamoci tanto per dire che a Roma il Comune ha cancellato l’Ufficio diritti animali; che a Roma non è più possibile risolvere un caso di maltrattamento perchè nessuno fa più sequestri; che i gatti delle colonie feline sono ormai abbandonati a se stessi per il signor Alemanno non sborsa più un euro; che non esiste più la squdara sul territorio che monitorava e sterilizzava i cani liberi; che il signor Alemanno ha tagliato tutti i fondi alla Lipu che si occupava di accogliere e curare gli uccelli feriti etc.etc. Il partito animalista europeo che ha da dire su questo?

  4. Stefano says:

    Le denunce e le critiche contro la gestione fallimentare dell’ UDA, diretto per anni dalla delegata Monica Cirinnà, sono fondate. E’ stato realizzato un sistema speculativo e di sperpero di denaro pubblico di concerto con la avcpp sulla pelle dei cani detenuti nei canili comunali di Roma. http://www.partitoanimalistaeuropeo.com/mala_gestione_uda.html.
    Con questo non vogliamo prendere le difese di Alemanno, anzi se la sua gestione risulta essere inadempiente non esitiamo a denunciare il fatto, come già successo recentemente http://www.partitoanimalistaeuropeo.com/blog/?p=330.
    La avcpp è un’associazione politicizzata e destina soltanto l’ 8% dei fondi amministrati per il benessere degli animali (oltretutto detenuti in pessime condizioni, tanto da motivare due avvisi di garanzia per maltrattamento) ; del 50% dei proventi non è mai stata depositata una rendicontazione dettagliata.
    A nostro avviso la avcpp deve essere sostituita analogalmente chiediamo la sostituzione dell’assessore De Lillo per la sua inerzia.
    L’unico interesse del PAE è l’effettiva tutela e benessere degli animali.
    Stefano Fuccelli
    presidente nazionale PAE

  5. stefania says:

    a me sinceramente delle questioni politiche non importa, l’unico mio interesse è che vengano tutelati i diritti degli animlai, cosa stiamo facendo di concreto per fare in modo che episodi come quello descritto sulle foto riguardo “asten” la creatura morta misteriosamente dopo svariate sofferenze? Non è che possiamo restare qui a commentare di chi sono le colpe, mentre purtroppo si continuano a verificare episodi simili, qui c’è bisogno di ZIONE CONCRETA…..gentilmente mi spiegate cosa si stà facendo ATTIVAMENTE? dobbiamo organizzare un presidio davanti al canile? metterci a urlare a squarciagola BASTA! se tutto quello che avviene all’interno del canile è illegale, cosa stiamo aspettando? Qui di concreto c’è una sola cosa: l’esasperazione di chi ama gli animali rischia di raggiungere livelli preoccupanti…vogliamo o no fare qualcosa di più CONCRETO e gentilmente nel più breve tempo possibile.

  6. Milk says:

    Gentile Stefano, ma cosa vuol dire che l’Avcpp “destina soltanto l’ 8% dei fondi amministrati per il benessere degli animali “?
    La totalità dei soldi sono destinati ai lavoratori. I lavoratori sono coloro che danno da mangiare ai cani e puliscono le gabbie dei cani; coloro che somministrano terapie e farmaci ai cani; coloro che fanno adottare i cani; coloro che li rieducano cercando di correggerne i difetti comportamentali e facilitandone così l’adozione (e l’uscita del canile). Tutte figure professionali che il signor Alemanno vuole tagliare in nome del risparmio di soldi (sulla pelle degli animali e dei lavoratori che perderanno il posto di lavoro).
    Qual è il suo modello di canile? Lei pensa magari di mettere i soldi in mano ai cani e mandarli al supermercato ad acquistare quello che preferiscono? Sa com’è, nel mondo reale (non quello delle falsità e delle strumentalizzazioni) si pagano lavoratori che si occupano poi in prima persona e ogni giorno del benessere degli animali.
    Il tirare in ballo l’8% dei fondi è semplice strumentalizzazione, magari per far colpo sulle tante persone che in buona fede si interessano davvero degli animali.
    Intanto però…la Lipu è chiusa, le colonie feline sono allo sbando, i canili comunali cadono a pezzi perchè il signor Alemanno ha deciso di non fare neanche la manutenzione delle strutture…ma di tutto ciò qui si tace…

  7. Milk says:

    Stefania, la foto del cane morto in mezzo ad una pozza di sangue è falsa. Nel senso che quel cane non è mai stato presente nei canili comunali di Roma, è una foto che circola da tempo tanto ma evidentemente presa altrove. Da lavoratore del canile posso tranquillamente dire che ogni animale malato nelle nostre strutture viene segnalato ai veterinari, visitato e poi curato, e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Certamente è normale che alcuni animali particolarmente malandati, vecchi o malati possano morire…coime del resto morirà ognuno di noi prima o poi, ma di sicuro non è mai intenzionale nè frutto di cattiveria o incuria.

    Fa male poi a dire che a lei la politica non interessa. I canili sono comunali, dipendono dal sindaco e il sindaco è un uomo politico…quindi volente o nolente la politica centra sempre. Vuole fare qualcosa di concreto? Difenda la posizione dei lavoratori del canile a rischio di licenziamento perchè il Comune di Roma ha deciso di ridurre i costi: meno lavoratori, cibo di minor qualità, meno personale, meno attenzione per ogni singolo cane, meno trasparenza verso il pubblico, riduzione dei servizi fondamentali per gli animali e per la cittadinanza (per esempio le adozioni). Quando il Comune di Roma ci licenzierà, tagliando i fondi, riducendo i servizi, riducendo il personale, riducendo l’orario di apertura del canile…chi ci penserà ai cani?

  8. Honey says:

    Cara Milk dal momento che sei così ben informata e dipendente di AVCPP allora sai bene come è morto Asten, il pit della foto e sai anche quali sono tutte le pesone che erano presenti quel giorno in canile e come si sono svolti i fatti…
    Sai anche che la foto è reale e ti dovresti vergognare di pensare solo al posto di lavoro a fronte di questa vergogna, così come la vergogna delle adozioni finte, la vergogna del cane libero e accudito, la vergogna della reperibilità dei veterinari per la quale la tua amica Monica Cirinnà nel 2008 aveva paura dell’intervento della Corte dei Conti
    Sai quanti cani mangiano e possono essere curati con oltre 4,5 milioni di euro all’anno?
    Questa è una finta onlus politica che è servita solo per ammazzare i cani e gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica: meglio morti tutti i cani che in mano a questa associazione a delinquere che li fa agonizzare.
    VERGOGNA.

  9. MARIO MARTIRE says:

    mamma mia……Stefano ieri notte nell’albergo , ho letto attentamente il quotidiano che gentilmente mi hai regalato !!!!!
    non ho parole………
    MARIO MARTIRE
    Responsabile SUD ITALIA PARTITO ANIMALISTA EUROPEO
    Delegato REGIONALE P.A.E.

  10. alex says:

    x milk: se lei è un dipendente dell’avcpp saprà certamente che:
    le sale operatorie dal 2002 (anno di realizzazione del nuovo canile comunale “la muratella”) non sono mai state attivate benchè attrezzate con tutti i macchinari necessari per gli interventi, per permettere le ormai note ed esose “consulenze esterne” con le solite cliniche amiche della cirinnà, i circa 120 dipendenti della avcpp sono stati assunti senza un concorso pubblico ma solo per cortesie clientelari e che i compensi variano da 820 euro per arrivare a 4200 euro per gli amministrativi, che gli amministrativi rappresentano circa il 50% della forza lavoro ( a cosa servono tutti questi amministrativi in un canile ???servono solo a sottrarre i soldi destinati al benessere degli animai !!!). saprà anche che sono sufficienti 60 lavoratori per garantire l’efficenza della struttura. ed ancora in violazione alle norme sulla trasparenza non sono mai state presentate le rendicontazioni delle spese circostanziate. i volontari lavorano spinti dalla passione, gli stipendiati solo per soldi e questo va a discapito della qualità del servizio, difatti dopo un controllo dei nas sono stati emessi due avvisi di garanzia contro il presidente avcpp ed un responsabile per maltrattamenti sugli animali.
    del tutto inesatte le sue affermazioni sulle false foto, la storia di asten è ben conosciuta le matricole sono reali è entrato giovane e sano e soltanto dopo sei mesi è morto in quelle condizioni pietose, mi correggo non è morto…..lo avete ucciso !!! VERGOGNA…… VERGOGNA……VERGOGNA !!!
    se, come lei afferma, le foto sono un falso allora denunci il PAE ed il suo rappresentante stefano fuccelli.

  11. aldo says:

    posso confermare che la gestione della Cirinnà e stata totalmente fallimentare caratterizzata da sperperi di denaro pubblico , irregolarità e da maltrattamenti sugli animali, una gestione durata 14 anni nel corso delle amministrazioni Rutelli/Veltroni.

  12. stefania says:

    anche io ho chiesto formalmente più volte il bilancio corretto , ma mai una risposta. E’ disgustoso speculare sui poveri cani rinchiusi dentro questi lager.

  13. volontario anonimo says:

    sono un volontario, preferisco rimanere in aninimato per evitare di essere radiato come già è accaduto con altri, e posso confermare che le foto di Asten sono reali ed anche la storia purtroppo è vera. Sono assolutamente indignato per come la avcpp gestisce il canile di Roma

  14. volontario anonimo says:

    volevo aggiungere che la storia di Asten non è isolata, è una delle tante. Mi auguro che la magistratura condanni realmente e pesantemente i responsabili

  15. antonio bianchi says:

    ho sempre creduto in un canile modello, come ha sempre sostenuto Monica Cirinnà. Vedendo queste immagini drammatiche ed il dossier denuncia sul sito del PAE mi sono ricreduto. Cacciate via la avcpp

  16. mimi 77 says:

    non è la prima volta che la avcpp è al centro dell’attenzione per le stesse problematiche , lo scorso anno è stata la volta dei 100% animalisti che hanno manifestato contro i gestori del canile.

  17. beatrice says:

    dalla Cirinnà non me lo aspettavo, un fulmine a ciel sereno, era sempre impegnata con feste in difesa degli animali. Una vera delusione

  18. marco says:

    si infatti la Cirinnà presenziava esclusivamente alle feste, e nient’altro. Fortunatamente non è più la delegata del sindaco per l’ufficio diritto degli animali

  19. maria says:

    cercate di convincere il Sindaco Alemanno ad allontanare l’associazione avcpp. Non posso sopportare altre immagini così forti.
    maria

  20. cristina says:

    sono d’accordo con Maria, la avcpp non è degna di rimanere ancora un minuto in contatto con gli animali. ALEMANNO CACCIALI VIA !!!

  21. Honey says:

    Speriamo solo che il Comune di Roma abbia il coraggio di licenziare TUTTI i dipendenti di questa pseudo onlus ammazzacani, dal primo all’ultimo, visto che pretendono di essere assunti ai ruoli del Comune per grazia ricevuta: come pensate che continueranno a lavorare? Allo stesso modo… e con gli stessi stipendi, cambierebbe solo il datore di lavoro.
    Fancazzisti che scaricano sulle spalle dei veri volontari la pulizia e la cura dei cani, viene pagato il “terapista” cioé uno che da la pasticca all’animale, CHE SCALDALO… non potrebbe dargliela direttamente il veterinario?
    E 13 “grandiose dipendenti” che lavorano all’ufficio adozioni con stipendi da funzionari? Che fanno tutto il giorno visto che il numero dei cani presenti nei canili è ogni anno di 1300? Addirittura ostacolano il paziente lavoro dei veri volontari che si prodigano per far adottare i cani tramite appelli…
    Quanti cittadini e famigliole sono state ritenuti indegni dall’ufficio adozioni di AVCPP a prendere un cane? Salvo poi far adottare i poveri animali ai loro amici punkabestia, a quelli dei centri sociali, ai barboni e agli zingari del casilino 900 dove i cani sono stati abbandonati dai rom e addirittura bruciati per redere illeggibile il microchip dopo lo sgombero di qualche tempo fa….
    Alla faccia dell’amore per gli animali di Monica Cirinnà e della sua associazione a delinquere: Associazione “Volontari” Canile di Porta Portese….

  22. Honey says:

    Milk ha scritto:
    “Veramente la gestione fallimentare è quella di Alemanno. Che ha tagliato fondi a tute le associazioni animaliste, ha portato i canili gestiti da Avcpp e tutti i rifugi di cani e gatti gestiti da altre associazioni a Roma al collasso, sta licenziando sempre più persone riducendo quindi il numero di lavoratori che si occuperanno del benessere di cani e gatti (con danno sia per le persone che perdono il lavoro che per gli animali).”

    Chi avrebbe perso il lavoro se siete sempre 120 dipendenti?
    E perché un paio di mesi fa (in piena ristrettezza economica con un taglio del 20% sulla convenzione) avete assunto Alessia Nervegna, pseudo consulente a 60 mila euro annui, ora dipendente pseudo volontaria per la stessa cifra?
    Da consulente a dipendente a 60 mila euro annui? Consulente de che??? Si sentiva la necessità di assumere ancora con i soldi dei cittadini che pagano?
    Chi è che pratica la gestione fallimentare?
    Ma non fateci ridere
    E INTANTO I CANI MUOIONO DI FAME E DI INCURIA: VERGOGNA

  23. Karl says:

    Sapete, o ignorantelli miei, quanto si “cucca” al mese la Avccp ?
    Ben 360 mila €uro e spicci ! Sapete quante cose si possono fare per il benessere degli Animali rinchiusi con una cifra simile ? Certo se gli stipendi per la “onlus” ( e non per i comunali a cui pensa il Comune di Roma ) viaggiano a svariate migliaia di €uro, il margine si riduce… e come si riduce, alla faccia della “onlus” animalista !

  24. Livia Carloni says:

    Non stento a credere che le tragiche situazioni di tanti canili sono sostenute proprio da persone come Milk,che dovrebbero almeno avere il buon gusto di tacere.
    Comunque non smetterò mai di ringraziare Stefano Fuccellie Mario Martire per quello che fanno:finalmente contano più gli animali del proprio tornaconto e anche se è poco, possono sempre contare sul mio appoggio e sul mio aiuto.
    Livia Carloni,Pae di Nizza

  25. volontario anonimo says:

    sono un volontario, preferisco rimanere in aninimato per evitare di essere radiato come già è accaduto con altri, e posso confermare che le foto di Asten sono reali ed anche la storia purtroppo è vera. Sono assolutamente indignato per come la avcpp gestisce il canile di Roma. Sarebbe opportuno sostituirla

  26. volontario anonimo says:

    …e nel più breve tempo possibile

  27. giacomo says:

    a differenza di altri sedicenti volontari che non hanno il coraggio di dire come si chiamano,io sono giacomo e vado a muratella circa 2 volte a settimana.nell’ottobre del 2008 non ero ancora volontario quindi non posso affermare che quel cane non sia mai stato presente a muratella ma sono pronto a mettere la mano sul fuoco che a muratella nessuno ammazza i cani.ho anch’io dei però sulla gestione,ma sò che c’è un apposita assemblea dei volontari dove chi ha le capacità per parlare,parla e non gli succede niente!
    se studiaste le leggi vedreste che muratella,essendo un canile comunale(o canile sanitario)dovrebbe ospitare i cani per non più di 60gg,cioè il tempo dell’iscrizione all’anagrafe,sterilizzazione,chip e quarantena per poi essere condotti nei rifugi dove saranno adottati.di conseguenza,muratella non è una struttura che potrà mai permettere il benessere dei cani ospiti…potreste pensare di riuscirci voi,ma fareste solo un buco nell’acqua,per cui preferisco che rimanga all’avcpp,per lo meno sò chi sono e non si rischia di cadere dalla padella alla brace
    volontario anonimo,faresti bene ad aver bene la coscenza di dire le cose come stanno,perchè quando il tuo dovere lo fai come cristo comanda,ti puoi permettere di dire
    quello che ti pare(ovvio che sia fondato)e vedi che nessuno ti caccia da nessuna parte,sennò ci stanno decine di rifugi che non aspettano altro che volontari
    honey,tu dovresti metterti davanti uno specchio e sputarti in faccia per le tue affermazioni.conosco operatori a muratella che utilizzano la pausa pranzo per portare fuori i cani dei loro corridoi e che sono pronti e capaci di aiutare volontari che hanno bisogno di aiuto.persone in gamba e volenterose che tante volte con quello stipendio che prendono ci tirano su una famiglia quindi quando devi blaterare di licenziamenti in tronco vedi di andarti a fare un giro nel meraviglioso mondo di fanculo!
    jazzy

  28. Volontaria a Muratella says:

    MI fate tutti davvero ridere. Vorrei sapere quanti di voi indignati ha mai messo piede in un canile. E quanti altri hanno voglia di sporcarsi le manine e invece di indignarsi alla tastiera vanno a dare una mano ai cani. Aggiungo solo che i lavoratori del canile sono in lotta proprio perchè Alemanno ha tagliato i fondi, tanto che ai lavoratori saltano puntualmente gli stipendi (che vi assicurano arrivano a malapena a 1000 euro mensili). Se avessero tutti i soldi che dite hanno (continuo a chidermi da dove prendete le informazioni… forse da striscia la notizia?) vivrebbero da nababbi, e, ripeto, se vi degnaste di andarci in canile vedreste invece gente che lavora letteralmente nel fango e nella merda. Se i soldi il comune non li da, come fanno i dipendenti a mantenere 800 cani e riuscire anche a pagarsi lo stipendio? Se non temessi di venire bannata, concluderei con una scia di insulti verso chi apre bocca senza aver mai constatato i fatti di persona.

  29. daniela says:

    come anonimato?per nascondere queste vergognose realta’,bastardi maledetti ma che vediamo a fare queste scene se poi non agiamo e intanto Asten e’ morto CRIMINALI.

  30. Honey says:

    Senti Jazzy perché non ci parli di Gianni, il cane sbranato a Palombara Sabina, quello proveniente da Muratella, quello pauroso che aveva come unica colpa quella di essere pauroso? Non li sapete fare gli abbinamenti comportamentali? Che cazzo di lavoro fate oltre a mangiarvi tutti i soldi? Non siete mica dei principianti!
    senti pezzo di merda mercenario perché non ci spieghi per quale motivo Gigio, un ex Cane Libero e Accudito che è entrato a Muratella con una zampetta rotta, per uno sbaglio nelle cure ha avuto amputata la zampa? Grande AVCPP vero?
    perché brutto figlio di puttana finto volontario non ci spieghi per quale motivo un cane libero e accudito, Cigno, che vive all’interno di Muratella è stato gravemente ferito perché attaccato da un pit aggressivo, Baby Rex, che tenete regolarmente a catena in una zona di passaggio anche per il pubblico, oltre che per i cani, nonostante i divieti dei NAS dopo il sopralluogo?
    Avete rotto il cazzo con l’isola felice, il vostro modo di tenere i cani è indifendibile proprio perché a fronte di milioni di euro annui: non ce l’avete una coscienza?
    Siete dei mercenari ammazzacani che si venderebbero pure l’anima per essere assunti al Comune di Roma, ma a fronte di che?
    Vi assumo perché avete lavorato bene? Vi assumono per questa “professionalità“?
    Me sa che presto ce vai tu a fanculo, sicuramente prima di me.

  31. brigatacanivittimediAvcpp says:

    Le grandiose “adozioni” gestite da AVCPP, alle quali “lavorano” ben 13 persone profumatamente retribuite:

    http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/animaliste/127485.html
    ROMA - LE ADOZIONI AVCPP: 29 GIUGNO 2010, L’ASSURDO ULTIMO GIORNO DI DICK DICK

    Un giorno di ordinaria follia

    Vi raccontiamo la storia di una “bellissima” adozione di un cane dei canili comunali di Roma, gestiti dalla Associazione Volontari Canile di Porta Portese-AVCPP, il povero Dick Dick.

    Queste sono le premesse:

    Sul sito ufficiale dell’AVCPP, al link http://www.iolibero.org/modules/xcgal/displayimage.php?pid=1422 sull’adozione di Dick Dick, si legge questa frase nell’aggiornamento: “Dick Dick è stato adottato da una splendida signora di Torino, che vive in una bellissima casa con giardino e ha altri 6 cani amici. Ha accettato che Dick Dick le venisse ’scelto’ e proposto dalle persone del canile, senza fare alcuna scelta sua personale.”;

    Dick Dick era seguito da Elisa, sua volontaria di riferimento non retribuita, da oltre 9 anni. Elisa è da tempo persona sgradita sia alla presidente Avcpp, Simona Novi, sia alla responsabile sanitaria per l’Avcpp del canile ex Poverello (dove era detenuto Dick Dick), Beatrice Spanò. La colpa di Elisa è stata quella di aver “osato” contestare la gestione dei cani malati terminali ricoverati nel noto “reparto cani agonizzanti”;

    Nella struttura dell’ex Poverello Simona Novi (il presidente AVCPP autonominatasi anche responsabile dei volontari di questo canile) e Beatrice Spanò decidono, non si capisce in base a quale criterio, quali cani possono essere adottati e quali invece no;

    Il povero Dick Dick “casualmente” è stato prescelto tra circa 230 cani presenti nel gennaio 2010 al canile ex Poverello, quale candidato per l’adozione in provincia di Torino alla “splendida signora”;

    In data 31 gennaio 2010 Elisa ha vissuto come un vero e proprio shock quello che avrebbe dovuto essere un fatto positivo, ovvero l’adozione di un cane di un canile: è arrivata in canile è andata subito, come al solito, nel recinto di Dick e quando non l’ha visto è entrata nel panico totale pensando che fosse morto e che nessuno l’avesse avvisata. Sentito il personale AVCPP presente sul posto, le è stato riferito che la stessa mattina verso le 7.30 Dick Dick era stato prelevato per essere portato in adozione in provincia di Torino. Non potete immaginare il dispiacere di Elisa nell’apprendere che nessuno si era premurato di avvisarla, dato che un’adozione in un’altra città non poteva essere certo stata preparata il giorno stesso. Elisa non ha potuto nemmeno salutare per l’ultima volta il suo amato Dick Dick. Per avere spiegazioni e informazioni sull’adozione ha tentato di contattare la responsabile sanitaria del canile, Beatrice Spanò, che si rifiutava di parlarle attaccandole per ben due volte il telefono in faccia.

    In questi mesi Elisa non ha mai perso la speranza di rivedere Dick Dick e, avendo richiesto immediatamente il numero di telefono della “splendida” adottante all’Ufficio Adozioni AVCPP, che a sua volta ha chiesto l’autorizzazione a quest’ultima di poterglielo comunicare, dopo diverse difficoltà ha contattato l’adottante per poter andare a trovare il suo amato cane.

    Nel frattempo la signora non ha mai inviato ad Elisa le foto richieste e più volte promesse del cane, è stata sempre molto sfuggente nel concordare una data in cui Elisa sarebbe potuta andare a trovarlo adducendo la scusa che a causa del suo lavoro di guardiaparco si trovava frequentemente in viaggio.

    A seguito delle insistenze di Elisa, che nel frattempo si era insospettita, finalmente si è stabilita una data per farle rincontrare Dick nel suo nuovo ambiente: Elisa sarebbe andata in provincia di Torino appositamente il 29 giugno 2010 accompagnata da un’altra volontaria non retribuita, Eleonora.

    Pochi giorni prima della partenza, Elisa aveva ricontattato la “splendida signora” per confermarle l’appuntamento e la signora la informava che le avrebbe fatto aprire dal giardiniere perché durante il giorno si trovava al lavoro ed aggiungeva di non preoccuparsi se Dick Dick poteva sembrarle un po’ strano perché pochi giorni prima era collassato senza motivo e gli aveva fatto le analisi del sangue che erano risultate negative e, quindi, il cane non aveva nulla di rilevante.

    Quest’ultima affermazione della “splendida signora” è importante nel proseguo per comprendere meglio la malafede della adottante.

    Una volta arrivate a Torino in aereo, le volontarie non retribuite, hanno dovuto affrontare un lunghissimo viaggio per raggiungere il luogo dove si trovava Dick: tre pulman e un bus per arrivare nel paesino dove, però, non c’era alcun mezzo pubblico per raggiungere la villa della “splendida signora”. Hanno chiesto informazioni in un negozio di ferramenta per cercare un taxi ed il titolare del negozio una volta saputo quale località dovevano raggiungere, la villa della guardiaparco, è scoppiato a ridere ed ha affermato: “Guardiaparco? Ma sapete che lavoro fa? La tombarola: scrive le lapidi. E’ una donna strana e svampita” e gentilmente si è offerto di farle accompagnare dal nipote in collina dove si trova la villa, altrimenti avrebbero dovuto percorrere a piedi 4 km in salita. Anche il nipote in macchina ha confermato che era una donna molto strana.

    La preoccupazione e l’ansia per la sorte del povero Dick Dick intanto crescevano, ma le volontarie non avrebbero potuto mai immaginare la scena che avrebbero poi avuto davanti agli occhi.

    Il giardiniere, come concordato in precedenza, le ha fatte entrare nella proprietà ed è rimasto tutta la giornata con loro, senza mai perderle di vista. Una volta all’interno di un bel giardino le volontarie sono state accolte da 6 cani, ma Dick non c’era: lo hanno visto in lontananza e nonostante Elisa lo chiamasse concitata non è andato loro incontro.

    Si sono avvicinate e nella stessa area hanno notato un altro cane chiuso in un recinto, poi finalmente Dick Dick si è alzato e camminava a stento. Il pelo non era mai stato spazzolato, come faceva Elisa tutte le settimane in canile dopo averlo portato in passeggiata, ed il cane appariva molto trascurato, in uno stato pietoso come se fosse un randagio.

    Ha riconosciuto subito Elisa ma non ha avuto manifestazioni di gioia, camminava con evidente difficoltà come se fosse in uno stato confusionale e, una volta sdraiato, non riusciva più ad alzarsi autonomamente e respirava a fatica: ad un primo esame le volontarie rilevavano che stava soffrendo visibilmente e appariva sul muso un enorme bozzo, segnale evidente di un tumore, e tante mosche si affollavano sul fondo schiena e sulle zampe posteriori.

    Il cane, secondo il giardiniere, non riusciva più ad alzarsi con facilità e autonomamente da ben 4 giorni, e le volontarie rilevavano che non essendoci parti del corpo rasate evidentemente il millantato prelievo di sangue non era stato eseguito.

    Elisa ha telefonato subito alla “signora” per allertarla sulla gravità dello stato del cane che andava fatto visitare da un veterinario con urgenza, ma è stata liquidata in malo modo da chi si sentiva “disturbata” mentre stava lavorando.

    Il povero cane si era accasciato al suolo ed aveva tutta diarrea incrostata sui peli del bacino e delle zampe, così Elisa si è fatta dare dal giardiniere un secchio con l’acqua e con dei fazzoletti e, come l’acqua ha iniziato a detergere le incrostazioni e a scendere per terra dal bacino, subito hanno notato dei vermi scivolare; così Elisa ha spostato il pelo sulla parte posteriore del corpo:

    IL CANE ERA LETTERALMENTE MANGIATO VIVO DA UNA MOLTITUDINE DI BIGATTINI CHE ENTRAVANO ED USCIVANO DALLA CARNE.

    Sconvolte per la terribile scoperta hanno deciso di richiamare subito la “signora” che ha risposto di nuovo in malo modo ad Elisa che insisteva per farle mandare un veterinario, ma l’adottante le ha di nuovo risposto che non voleva essere disturbata e che se non erano d’accordo con il suo modo di trattare il cane potevamo portarlo indietro a Roma. Inoltre ha dichiarato di non ricordare se gli aveva fatto o meno le famose analisi.

    Si precisa che le volontarie non retribuite erano andate a trovare Dick Dick come persone che volevano bene a quel cane e se erano prese cura in precedenza e non a nome di alcuna associazione, ma poiché la sua adozione era stata curata dalle “volontarie retribuite” dell’Ufficio Adozioni di AVCPP, hanno telefonato a Roma per raccontare l’accaduto e segnalare le condizioni del povero cane. La “responsabile” dell’Ufficio avrebbe richiamato le volontarie non retribuite dopo ore dalla loro segnalazione quando ormai la situazione sarebbe stata “risolta”.

    Nel frattempo, vista la volontà dell’adottante di disfarsi del cane, le volontarie ipotizzavano di rinunciare all’aereo (ormai pagato) per il ritorno ed affittare un’auto a proprie spese per portare il cane da un veterinario e poi a Roma in stallo, previa autorizzazione scritta dell’adottante e relativo passaggio di proprietà.

    Dopo un paio d’ore è arrivato il veterinario di fiducia della adottante che ha visitato Dick accasciato a terra, con un rasoio ha depilato una piccola parte dell’anca rendendo visibili una colonia di vermi, il cane era infestato dai bigattini. Ha rivoltato la guancia di Dick dove era il bozzo ed ha visto che la parte paradontale era in ulcerazione.

    Il veterinario ha detto che la situazione era gravissima, si trattava di un osteosarcoma ed il cane stando male non si alzava quasi più e sulle piaghe da decubito le mosche avevano depositato le uova dalle quali erano nati e si erano riprodotti tantissimi bigattini.

    I bigattini potevano essere curati in ambulatorio e l’unica soluzione ad un tumore così devastante sarebbe stata quella di operarlo e portargli via metà muso, ma il post operatorio sarebbe stato molto complesso ed il cane, stando sdraiato, sarebbe stato invaso di nuovo dai bigattini.

    Un intervento così invasivo praticato su un cane anziano e soprattutto molto provato sarebbe stato utile solo per fargli guadagnare qualche giorno o settimana di vita in più. Il veterinario ne consigliava, quindi, la soppressione immediata e chiamava la proprietaria per chiedere l’autorizzazione. L’unica preoccupazione dell’adottante per il povero Dick è stata quella di chiedere se le volontarie fossero d’accordo con la sua diagnosi ed il suo consiglio, il veterinario rispondeva: “si, hanno capito la situazione e sono d’accordo nel praticare l’eutanasia”. Così la “signora” dava il suo nulla osta. Inoltre da questa conversazione telefonica tra il veterinario e l’adottante si capiva perfettamente che nessun prelievo e analisi era stata effettuata in precedenza.

    Il veterinario non immaginava che la situazione fosse così grave e non aveva con sé l’occorrente per l’eutanasia ed è tornato a Torino che è ad un’ora d’auto circa. L’adottante, nonostante ne avesse avuto il tempo, non riteneva opportuno tornare a casa per dare l’ultimo saluto a Dick.

    Così il veterinario metteva fine alle sofferenze del povero Dick Dick che esausto si addormentava tra le braccia della sua amata Elisa. Il suo corpo sarebbe stato sepolto in giardino.

    Le volontarie sono state riaccompagnate dal veterinario a Torino, dove Elisa in stato di shock ha dovuto acquistare e assumere dei tranquillanti.

    PER QUESTO GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA SI RINGRAZIA AVCPP. LE ADOZIONI AL NORD ITALIA SONO RISCHIOSE PERCHE’ RISULTA DIFFICILE FARE CONTROLLI SUCCESSIVI DA PARTE DEI SINGOLI VOLONTARI, VISTO CHE L’AVCPP NON HA PENSATO ASSOLUTAMENTE DI MANDARE QUALCUNO A CONTROLLARE IN SEGUITO LA SITUAZIONE.

    IL POVERO DICK DICK E’ MORTO DOPO GIORNI DI SOFFERENZA, COLPEVOLE SOLO DI ESSERE IL CANE PREDILETTO DI ELISA.

    Non esiste una gestione chiara e trasparente delle adozioni: Elisa, volontaria storica dell’AVCPP da ben 9 lunghi anni non è stata né interpellata sulla possibilità di dare in adozione nel Nord Italia il suo amato Dick Dick, né tantomento avvisata: anzi non le è stata data nemmeno la possibilità di salutarlo prima che partisse nonostante tutti, “volontari retribuiti” e non retribuiti, in canile sapessero che lei veniva soltanto per seguire lui; tutti lo sapevano. Ma, d’altronde, è logico che sia andata così visto che altro non era che una stupida ripicca nei confronti di chi ha avuto il coraggio di alzare la voce quando ha visto cani morire agonizzando senza avere diritto ad una buona e dignitosa morte.

    E non ultima la colpa ricade sui “volontari retribuiti” che lavorano nello “splendido” UFFICIO ADOZIONI AVCPP - pagato con i soldi di noi tutti contribuenti cittadini di Roma (vedi Convenzione in proroga con il Comune di Roma per oltre 4 MILIONI DI EURO L’ANNO) - che non ha effettuato i DOVUTI CONTROLLI PRE E POST ADOZIONE:

    avrebbe dovuto destare sospetti una persona che dalla provincia di Torino chiede in adozione un cane anziano QUALUNQUE, visto che - come riportato nel link sovrascritto - viene ringraziata per aver fatto scegliere il cane all’Associazione “onlus”;

    avrebbe dovuto ancor di più destare sospetti che una persona della provincia di Torino avesse chiamato per adottare un cane a Roma: perché non è andata al canile di Torino visto che non si trattava di un cane in particolare? Forse a Torino è conosciuta per essere una “canara” che raccatta cani per strada pensando di fare la salvatrice del mondo e poi li lascia nel suo bellissimo giardino abbandonati a se stessi, senza curarsene e tutti sporchi?

    VERGOGNA E CHE DIO PUNISCA TUTTI I RESPONSABILI DELL’ATROCE CALVARIO DEL POVERO DICK DICK.

  32. sonia fraioli says:

    alla brigatacanivittimedellavcpp grazie per la seria disamina e ad elisa un abbraccio grande perchè solo chi ama davvero riesce a fare cose così grandi
    grazie grazie

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