SERVIZIO DELLE IENE, PAE: NON CORRETTO ED INCOMPLETO. ECCO LA VERITA’
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Il Partito Animalista Europeo è stato chiamato in causa da questo servizio pertanto replicherà puntualmente sulla questione. In riferimento al servizio mandato in onda in data 15 c.m. dal titolo “”La pescivendola più bella d’Italia” maltratta gli animali ?” e più specificatamente alla “Sagra del gioco dell’oca sgozzata” si precisa che la notizia non è corretta e contraria a verità in quanto ad avere imposto il divieto di utilizzo di animali sia vivi che morti alla predetta manifestazione sono state le Autorità competenti (di seguito la nota trasmessa dalla Prefettura – Ufficio territoriale del Governo - di Caltanissetta, a firma del Vice Prefetto Dott. Di Raimondo, prot.n. 375-liarea funz.i/12/b-2 dell’11.08.2011 al Segretario nazionale del Partito Animalista Europeo) a seguito di una efficace interlocuzione con lo scrivente soggetto politico (organizzatore peraltro della manifestazione a Butera contro “il gioco dell’oca sgozzata” unitamente all’associazione Centopercentoanimalisti – link manifesto ) e non il Sig. Enrico Rizzi come erroneamente riportato dal servizio.
Una doverosa considerazione, invece, per quanto concerne il restante servizio, sebbene totalmente condivisibile la critica alla pescheria napoletana sul modo in cui detiene gli animali, il contesto afferente alla storia animalista del Rizzi, dall’autore definito Robin Hood (ma con partita IVA ), è evidentemente incompleto ed omissivo. Il contenuto del video rappresenta Rizzi come soggetto “ conosciuto anche per come perde la pazienza con le forze dell’ordine….” ma omette di citare le numerose condanne a suo carico in ogni grado di giudizio anche definitive ed irrevocabili per diffamazione aggravata contro rappresentanti istituzionali ed appartenenti alle forze dell’ordine (notizie facilmente riscontrabili sul web).
Il servizio oltretutto non menziona il recente impegno politico di Rizzi candidato per la lista Libertà/ScN di Cateno De Luca concorrente alle elezioni europee dello scorso giugno. A tal proposito si ricorda che detta lista era composta anche da pescatori, allevatori, macellatori, cacciatori il cui programma politico volgeva a tutelare le predette categorie confliggendo integralmente con le linee politiche europee volte alla riduzione degli allevamenti intensivi e dell’utilizzo di pesticidi nell’agricoltura nonché ad aumentare i periodi di sosta forzata per i pescherecci. Non solo, lo stesso leader De Luca è favorevole alla caccia anticipata promettendola ai cacciatori a margine dei suoi comizi elettorali
LINK VIDEO https://fb.watch/wx1onYT2gx/ dal minuto 20:20
inaugura mattatoi (link foto ) ed, ironia della sorte, anche De Luca è stato ripreso mentre sbeffeggiava un polipo vivo fingendo di mangiarlo sul banco del pesce all’interno di un ristorante (link foto ).
Ma non finisce qui, Cateno de Luca è contestato da tutte le associazioni animaliste per la deportazione dei randagi del canile comunale fuori regione, per difendere i circhi che utilizzano animali e per la raccolta fondi da omaggiare al circo Orfei , per la caccia senza regole e l’accanimento contro i cinghiali e quanto altro
In questa fattispecie, di contro, non solo nessuna indignazione, nessuna protesta , nessuna denuncia, nessuna presa di distanza soltanto silenzio assoluto da parte di Rizzi, ma sebbene fosse a conoscenza di tali deprecabili condotte contro gli animali non ha esitato a candidarsi con tanto di campagna elettorale e voti ottenuti per assicurarsi una carriera politica nel medesimo partito sfruttatore ed aguzzino degli animali. Fortunatamente per questi ultimi la lista è stata fallimentare (1 virgola %), una debacle con nessun candidato eletto.
E’ evidente una contraddizione in termini afferente all’impegno in difesa degli animali.
Sarebbe opportuno ed auspicabile documentarsi prima di realizzare un servizio al fine di evitare la pessima figura dell’incompetente. Una narrazione giornalistica costruita su mezze verità, omissioni o compromessi non rende un buon servizio all’informazione ed alla collettività.
Il PAE ha già provveduto a trasmettere richiesta formale di rettifica alla redazione delle Iene. La mancata correzione dell’articolo sancirebbe la malafede degli autori.
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