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AGGRESSIONE LUPI MALGA BOLDERA, CONDIZIONATO IL PARERE ISPRA: IL PAE QUERELA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA IL CORPO FORESTALE TRENTINO PER FALSO IDEOLOGICO ED ABUSO D’UFFICIO

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AGGRESSIONE LUPI MALGA BOLDERA, CONDIZIONATO IL PARERE ISPRA: IL PAE QUERELA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA IL CORPO FORESTALE TRENTINO PER FALSO IDEOLOGICO ED ABUSO D’UFFICIO

AGGRESSIONI LUPI MALGA BOLDERA, CONDIZIONATO IL PARERE ISPRA:  IL PAE QUERELA

IL CORPO FORESTALE TRENTINO  ALLA PROCURA PER FALSO IDEOLOGICO IN ATTO

PUBBLICO ED ABUSO D’UFFICIO


A seguito degli attacchi avvenuti nei mesi di giugno e luglio nei pascoli della Malga Boldera, ove 16 bovini e 2

asini risultavano essere stati predati da lupi, il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti,

sottoscriveva in data 24 luglio il decreto del presidente n. 41 per  l’abbattimento di due lupi. A seguito della

istruttoria con  cui il Servizio Faunistico richiedeva all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

(ISPRA) il parere circa l’abbattimento di due esemplari di lupo, il medesimo Istituto ISPRA

rilasciava autorizzazione all’abbattimento di due esemplari di lupo.

“La relazione del personale specializzato del Corpo Forestale Trentino è stata vincolante per la formulazione del

parere dell’ISPRA motivo per cui ha autorizzato l’abbattimento

dei lupi in quanto in riferimentoalla possibilità di applicare misure alternative al prelievo, l’azienda Malga Boldera

risultava “aver applicato misure di prevenzione di livello accettabile e che i lupi sono riusciti comunque, in alcuni

casi, a penetrare”, come la medesima ISPRA evidenzia nel parere prot. n. 551548/2023, e più

specificatamente “risultava  equipaggiata con recinzione elettrificata. Riguardo alla presenza e al corretto

funzionamento delle misure di prevenzione la recinzione era risultata molto efficace fino agli eventi di giugno 2023,

evidenziando il perfetto stato di funzionamento dell’opera constatato nelle ultime tre predazioni.” Nell’ambito d

elle competenze statutarie, la Provincia autonoma di Trento, con propria legge provinciale n. 9 del 2018, in

dichiarata attuazione dell’art. 16 Direttiva U.E. 92/43 ha disposto all’art. 1, comma 1, anche per la specie

“canis lupus”, la possibilità che siano autorizzati “previo parere dell’ISPRA, il prelievo, la cattura o l’uccisione a

condizione che non esista un’altra soluzione valida”. - dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo,

Stefano Fuccelli – Ma il video realizzato dall’associazione Bearsandothers O.D.V. Tutela benessere animale -

protezione ambientale della Provincia di Trento il 26 luglio ( soltanto due giorni dopo la relazione istruttoria

del Servizio Faunistico che contiene la relazione del personale forestale specializzato), smentisce in toto il

contenuto del rapporto redatto dal personale specializzato del Corpo Forestale riportato nel decreto del

presidente n. 41. I filmati registrano in modo incontrovertibile una situazione preesistente contrastante ed

opposta da come viene descritta dal personale forestale specializzato, evidenziando gravi carenze strutturali

in termini di prevenzione come la normativa impone. LINK VIDEO

(https://www.youtube.com/watch?v=TwMDicJ0a8o). Dalle immagini video l’impianto di recinzione elettrificato

evidentemente non rispetta le normative vigenti come richieste dal vademecum tecnico, redatto dal progetto

europeo Life per le Biodiversità, Rete Natura 2000 e Life Arctos,  e dalla Determina 5529 del 26 maggio

2023  della PAT concernente “misure di prevenzione dei danni da orso, lupo e lince” pubblicati nel sito

web della Provincia Autonoma di Trento – Grandi carnivori in Trentino – Misure di prevenzione / Modulistica

e normativa, per cui la distanza tra i 7 fili o fettucce  elettrificati non deve superare i 20 cm, mentre dal suolo

si riducono a 15 cm., deve essere garantita l’assenza di vegetazione su fili/fettucce responsabile di cortocircuiti

e dispersioni. Di fatto la distanza minima dal suolo risultava in molti tratti di 40 cm., in molti altri  si riscontrava

la presenza di una sola fettuccia coperta da folta vegetazione, a significare lo stato di abbandono totale ed

assenza di manutenzione, responsabile di cortocircuiti e dispersioni. Inoltre, due dei tre recinti non

disponevano della recinzione elettrificata ma soltanto 3 fili di filo spinato allestiti su pali in stato fatiscente

di cui molti divelti, pertanto entrambi i recinti non a norma. All’interno di questi ultimi recinti sono stati

filmati capi di bestiame al pascolo incustodito da pastore o da cani da guardiania. - conclude Fuccelli –

E’ evidente, quindi, che la relazione del personale specializzato del Corpo Forestale Trentino è ampiamente

difforme e contrastante con la realtà obiettiva dei fatti fotografati dalla telecamera, di fatto condizionando

il parere dell’ISPRA inducendolo in errore al fine di ottenere l’autorizzazione all’abbattimento dei lupi

così come invocata dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti,, conseguentemente

arrecando ad altri un danno ingiusto. Emerge, pertanto, in maniera irrefutabile la commissione dei delitti di

cui agli artt. 323 e 479 del codice penale commessi dal personale specializzato del Corpo Forestale Trentino,

motivo per cui in data odierna ho depositato presso gli Uffici giudiziari dei Carabinieri di Piazzale Clodio

a Roma una querela contro i responsabili del Corpo Forestale Trentino per i reati di falso ideologico

in atto pubblico ed abuso d’ufficio.  “

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