CARCERE PER CHI UCCIDE GLI ANIMALI: PETIZIONE POPOLARE INDIRIZZATA AL PARLAMENTO ITALIANO INDETTA DAL PAE
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Rivisitare la gestione dei canili sia pubblici che privati sulla base di un’ottica culturale diversa al fine di evitare scelte imprenditoriali dirette a sacrificare il benessere degli animali alle logiche del profitto. La vigente normativa favorisce lo sviluppo di meccanismi speculativi e ingiustificatamente lucrativi sulla pelle degli animali proprio da chi li dovrebbe tutelare.
Risoluzione:
Stop agli affidamenti diretti in convenzione ed ai bandi e vietare l’erogazione dei finanziamenti pubblici a soggetti esterni sia essi rappresentati da società o associazioni od onlus al fine di evitare la spartizione dei fondi tra stipendi e consulenze d’oro ed agli animali solo le briciole. Rendere fuorilegge il modello Roma dove il gestore privato Avcpp per un quindicennio ha intascato l’80% dei 4.200.000 euro annualmente ricevuti a titolo di stipendi d’oro e solo il 10% è stato destinato al mantenimento dei cani detenuti. Gli animali costituivano merce di scambio atteso che il canone veniva determinato sulla base del numero medio di presenze mensile dell’ultimo trimestre di riferimento; per questo motivo il numero dei cani detenuti non è mai sceso, negli anni, al di sotto del numero concordato, per questo motivo l’importo del canone non è mai diminuito, per questo motivo gli stipendi d’oro sono stati sempre garantiti.
Prendere come esempio virtuoso l’Olanda che vanta il titolo di non avere animali randagi (e non ha usato la soppressione per raggiungere questo esito). Questo risultato dovrebbe essere un significativo esempio per tutta l’umanità, del fatto che si possono raggiungere questi obbiettivi se le autorità agissero nel modo più appropriato. In pratica l’Olanda ha raggiunto l’obbiettivo di far vivere degnamente tutti gli animali, con 4 cambiamenti principali: 1) Consapevolezza 2) Disincentivare l’acquisto di animali attraverso tasse e imposte piuttosto elevate. 3) Leggi severe e sanzioni gravi per abuso e abbandono degli animali. 4) Sterilizzazione massiccia e obbligatoria.
Internalizzare il servizio al fine di correggere l’inefficienza allocativa derivante dall’esistenza di esternalità. Assegnare, quindi, la gestione dei canili e gattili all’Amministrazione locale coadiuvata dalle associazioni animaliste virtuose ai sensi delle raccomandazioni delle best practices . Contributo per adozione animali mediante compensazione Tares o vitalizi (obbligatorietà dell’adottante a visite periodiche presso strutture veterinarie Asl e controlli a sorpresa del personale amministrativo dell’ Ufficio Diritti Animali coadiuvato da volontari; tali agevolazioni sono vincolate al buono stato di salute dell’animale.) ;
Sollecitare, inoltre, le Pubbliche amministrazioni e gli Enti locali all’applicazione di norme e leggi concernenti la sterilizzazione degli animali così come previsto dalla legge 281/91 e dalla Finanziaria 2007. L’obbligo della sterilizzazione dei cani randagi deriva dalla necessità di elaborare una politica di controllo delle nascite al fine di ridurre il fenomeno del randagismo e il sovraffollamento nei canili; sarebbe tuttavia auspicabile che tale pratica trovasse maggiore diffusione anche tra i cani di proprietà.
Rendere obbligatorio l’allestimento di telecamere di videosorveglianza h24, in grado di trasmettere immagini a qualsiasi computer attraverso Internet, nelle aree di detenzione degli animali.
L’OBIETTIVO È DARE UNA CASA AI CANI ANCORA SENZA PADRONE e di permettere un sostanziale risparmio per le casse delle amministrazioni.
La finalità del Progetto Svuotacanili non è quella di ristrutturare o realizzare centri di detenzione di cani e gatti ma di chiuderli definitivamente. Un progetto ambizioso ma realistico.
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