SFATTORIA DEGLI ULTIMI, DA EMBLEMA A RIFUGIO SOTTO SEQUESTRO. LNDC, ENPA, LAV L’UNICO GRUPPO ACCREDITATO ALLA GESTIONE SECONDO IL PAE
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Salvi i cinghiali e i suini ospitati nel rifugio “La Sfattoria degli ultimi” a nord di Roma. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della Sfattoria, annullando l’ordine della Asl di abbattimento dei suidi, adottato l’8 agosto ai fini di controllo e prevenzione dell’epidemia di peste suina africana. Circa 140 tra cinghiali e suini, non infetti, salvati da situazioni drammatiche curati ed accuditi con vero amore e registrati come animali d’affezione, rischiavano di essere abbattuti per colpa di decisioni errate deliberate da funzionari incompetenti, negligenti, irresponsabili ed imprudenti. L’ordinanza di abbattimento della ASL Rm1 dell’8 agosto ha “costretto” centinaia di attivisti ma anche cittadini sensibili provenienti da tutta Italia ad organizzare un presidio permanente finalizzato a contrastare ed impedire l’ingiusta strage. Una grande mobilitazione di massa a significare una straordinaria prova di solidarietà in difesa degli ultimi che ha trovato ampio risalto sui media ed opinione pubblica. Il Tar Lazio annulla l’abbattimento degli animali in quanto atto illegittimo riconoscendo lo status di rifugio per animali in difficoltà ed attribuendo un elevato valore culturale/educativo, richiamando inoltre il valore della tutela degli animali formalmente riconosciuto nell’articolo 9 della Costituzione italiana. Correva l’anno 2022, ma da allora la situazione è radicalmente cambiata. Da struttura modello per il recupero dei cinghiali cacciati e bersagliati in tutta Roma, a rifugio sotto sequestro per le condizioni pessime in cui erano costretti a vivere oltre trecento animali. Il sequestro effettuato dai carabinieri nel rifugio per gli animali che, secondo gli accertamenti, era adibito anche a discarica abusiva. Trovato anche un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica. Trecento animali in gabbia e senza cibo. Sigilli alla “Sfattoria degli ultimi”
“Eravamo in molti a presidiare per 11 giorni consecutivi (dall’8 agosto giorno dell’ordinanza esecutiva di abbattimento al 19 agosto giorno della sospensiva del TAR) a tutte le ore del giorno e della notte per impedire l’abbattimento di 140 cinghiali e maiali. In quegli stessi giorni le forze dell’ordine ed agenti in borghese della Digos infiltrati verificavano il momento giusto per effettuare il blitz degli operatori ASL al fine di abbattere tutti i suidi ma l’ordine non è mai arrivato. Uomini, donne, anziani ed adolescenti, attivisti e semplici cittadini straordinariamente determinati e disposti a tutto per impedire la strage di innocenti hanno cambiato la storia.
Abbiamo lottato ed abbiamo vinto, ma con rammarico devo riconoscere che quella Sfattoria, quella del 2022, non esiste più, adesso queste immagini di sofferenza, animali tra i quali asini, mucche, maiali e 50 cinghiali rinchiusi in gabbie ristrette, senza cibo e acqua, in completa assenza delle idonee condizioni igienico-sanitarie riscontrate dai militari dei Carabinieri confermano la responsabilità del medesimo gestore. Sarebbe auspicabile ed opportuno assegnare ad un nuovo gruppo di associazioni la gestione operativa che tagli definitivamente con il passato pertanto la cordata LNDC, ENPA, LAV, & CO la reputo l’unica idonea. “ Dichiarazione del Presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli.
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