CIBI SINTETICI, IL NO DEL GOVERNO. PAE: SACRIFICATE SALUTE PUBBLICA ED AMBIENTE ALLE LOGICHE DEL PROFITTO DEGLI INDUSTRIALI. LOLLOBRIGIDA INGANNA I CITTADINI
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo con il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sinteticI, gli operatori che violeranno le disposizioni saranno soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di euro 10mila fino a un massimo di euro 60mila, oltre alla confisca del prodotto illecito. A detta del Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida il provvedimento è volto a tutelare la salute dei cittadini.
” E’ grave che il Ministro Lollobrigida non sia a conoscenza che per produrre un kg di carne proveniente dagli allevamenti intensivi, che rappresentano la quasi totalità degli allevamenti in Italia, sono necessari 15 mila litri di acqua e corrisponde in termini di effetto serra all’emissione di 60 kg di CO2 nell’atmosfera. Secondo un recente studio dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), l’agricoltura rappresenta circa un quarto delle emissioni antropiche totali (23% in media), con un trend in crescita, mentre si stima che il sistema agroalimentare complessivamente contribuisca per il 21% – 37%. All’interno del comparto agricolo, il settore zootecnico è responsabile del 70% di tutte le emissioni dirette a livello globale, senza contare le emissioni legate alle coltivazioni destinate ad uso mangimistico (ad es. l’uso di fertilizzanti di sintesi). Le emissioni globali derivanti dall’allevamento sono paragonabili a quelle dell’intero settore dei trasporti (14,5% delle emissioni complessive di gas serra). Inoltre, l’alta concentrazione di animali favorisce lo sviluppo di malattie comprese le zoonosi trasmissibili all’uomo, oltre due terzi dei virus umani hanno avuto origine dagli animali (lo spillover è la fuoriuscita di un virus da una specie “serbatoio”, in cui esso abitualmente circola, verso una nuova specie “ospite” in cui esso può morire oppure adattarsi fino a innescare epidemie. Esempi sono il coronavirus SARS-CoV-2, i virus Ebola e HIV, come anche il morbillo o l’influenza stagionale). Già dal 2009 la FAO definì gli allevamenti intensivi vivai di malattie emergenti, e Wuhan ne è l’ultimo esempio. Le condizioni di vita degli animali negli allevamenti intensivi, che, nell’abbassare il loro benessere ne abbassano anche le difese immunitarie, richiedono per il mantenimento della loro salute un alto intervento di medicalizzazione, particolarmente di antibiotici, contribuendo all’antibiotico-resistenza, trasmissibile all’uomo. L’AMR oggi è uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico (aumento della morbilità, della mortalità, dei giorni di ricovero, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di epidemie), sia in termini di ricaduta economica per il costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più onerose, per l’allungamento delle degenze in ospedale e per eventuali invalidità. Da evidenziare, inoltre, che nel 2015 l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell’Oms a seguito di un report di 800 studi epidemiologici eseguiti in ogni continente, e incentrati sulla relazione tra carni rosse e insorgenza di cancro, ha inserito le carni processate (come salumi, salsicce, wurstel e tutti gli insaccati) tra i cancerogeni certi (il cosiddetto gruppo 1, che comprende anche l’amianto, la diossina, l’alcol etilico, il fumo di tabacco, le radiazioni ), e le carni rosse tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo (gruppo 2A). Tuttavia gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari. Inoltre il settore zootecnico può essere considerato il principale fattore nella riduzione della biodiversità. - dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli - Prendendo atto dei dati incontrovertibili e considerando che il settore del cibo sintetico ha un tasso di crescita di + 6,9% l’anno, appare evidente che il Ministro Lollobrigida abbia voluto tutelate unicamente le industrie della carne, una scelta politica diretta a sacrificare sia la salute pubblica che l’ambiente alle logiche del profitto, ingannando gli stessi cittadini”
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